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D.M. 03/08/2006
-le mirabili sistemazioni idraulico-agrarie (terrazzamenti e corsi d'acqua nella piana);
- ubicati nel punto più elevato del podere, in posizione da sfruttare l'irraggiamento solare, venivano costruiti con materiale tradizionale, spesso derivato dallo stesso terreno lavorato (pietra, sabbia, legno) di scarsa qualità e talvolta materiale di recupero. Il "Poggio tipo" inserito in un più ampio sistema dei poggi e delle colline livornesi, orograficamente si pone come un'emergenza sul territorio in grado di dominare le vallate circostanti, dove il paesaggio agrario viene percepito in uno schiacciamento visivo-planimetrico;
- gli ondulamenti collinari armonizzati con le curve di livello, propongono un mosaico cromatico ambientale dove le varie colture assumono un aspetto geometrico ormai statico e consolidato. Nella sua posizione il "poggio" appare privilegiato da sempre, postazione militare e di avvistamento una volta, godeva sicuramente di un carattere prioritario rispetto al territorio, alla circostante "palude" zona bassa, umida, che necessitava di bonifica per trasformarla in "territorio utilizzabile" solo con interventi idrografici intesi a creare infrastrutture quali canali, ponti, ed altre opere di trasformazione che assumono un significato storico-ambientale (Acquedotto Leopoldino e Acquedotto La Fontina, quest'ultimo completamente interrato). Particolarità del paesaggio resta comunque il viale d'accesso al Poggio Belvedere, che si snoda tra i campi e si inerpica fino alle fattorie, case coloniche, punte emergenti storiche nell'ottica della mezzadria agricola, quando il borgo rurale e l'edilizia colonica costituivano piccole comunità autonome della civiltà contadina. Il doppio filare dei cipressi è l'elemento peculiare dell'ambiente, quinta scenografica tra la strada e il "territorio aperto", emergenza significativa di tutto il paesaggio toscano carico di una sua emotività cromatica, cangiante periodicamente per colture diversificate dovute all'intervento minimo dell'uomo teso allo sfruttamento delle risorse del suolo, mai in maniera aggressiva o casuale, ma sempre in modo ordinato geometricamente, seguendo schemi di agronomia. Il "territorio aperto" è storicamente legato all'uomo ancor prima dell'evento di urbanizzazione quando per lungo tempo la fonte primaria di economia è stata quella agricola;
- territorio a prevalente funzione agricola-produttiva, componente capace di definire il presidio storicizzato umano sull'ambiente nel rapporto uomonatura, improntato al mantenimento dell'agricoltura nel territorio rurale, differenziata nei suoi vari aspetti tra coltura intensiva, vitiorticoltura. Il sistema comprende una parte eminentemente pianeggiante dove insiste una concentrazione di bonifiche idrauliche mediante un reticolo di scolo, e una parte dicollina, area nella cui orografia, si concentrano elementi di valore paesistico ed elementi testimoniali di valore storico-culturale connessi a luoghi ed aree a forte connotazione naturalistica con prevalente funzione agricola, in cui i segni presenti della trasformazione non ne hanno alterato sostanzialmente i caratteri storici originari.»;
-Considerato che «L'area analizzata per la proposta di vincolo paesaggistico comprende una zona ubicata fuori dalla frazione di Nugola Vecchia, la cui perimetrazione parte dalla strada provinciale delle Sorgenti e dall'orografia naturale sul territorio del Rio Nugola, corso d'acqua e affluente di destra del Torrente Tanna, Rio praticamente perenne con portate stagionali variabili, ma con fenomeni di esondazione in occasione di precipitazioni che superano i 60-70 mm/ora. Il Rio Nugola scorre in un'ampia valle incisa da litologie sabbioso-argillose e in subordine ghiaiose e ciottolose. Partendo dall'intersezione della strada provinciale sul Rio Nugola di fronte a Nugola Vecchia si percorre detta strada in direzione Livorno e in località Le Cerretelle, si segue a sinistra sulla strada provinciale Parrana S. Martino e la si percorre in direzione di Parrana fino al punto d'intersezione con il Rio Nugola poco dopo la località Casa Sodoni;
- e il percorso naturale del Rio Nugola chiude il perimetro fino al punto di partenza includendo le seguenti località: «C. Campo di Sotto, Belvedere, C. Luppichini, C. del Preda, C. Valoni, Pian delle Tregge, Poggio ai Grilli, Sorgente Piersanti, Le Querciole, C. Fanfani, L'Aione, Castellaccio, Ponti Grandi, C. della Guardia, C. Sodoni, Casalino, C. Poggiolungo, Poggio ai Frati, Cerretello, Montecandoli, C. Pozzuolo, Casina, Casetta». Tale perimetro chiude un unico comparto ambientale dove il Poggio Belvedere (predominante rispetto al sistema dei Poggi circostanti) risulta godibile lungo le stesse strade provinciali, e si presenta come un "sistema collinare" angolo ancora intatto e vergine di campagna toscana dove una ordinata geometria arborea, intervallata da colture intensive è coronato dal bosco di macchia collinare. L'area assomma in sè tutti i caratteri paesaggistici e ambientali dove l'assetto viario carrabile e i percorsi naturalistici sono ancora immutati;
- le alberature quali cipressi, querce, lecci, essenze arboree endogene costituiscono una dominante nel delimitare le coltivazioni agro-viti-ortofrutticole. All'interno del comparto l'edilizia a carattere colonico-rurale conserva integro il suo linguaggio con il portico, la scala esterna, l'aia e poco distanti gli annessi agricoli per il bestiame (forza-lavoro nel passato indispensabile per l'attività agricola), annessi allontanati dalle residenze nel primo dopoguerra, per motivi igienico-sanitari. L `esodo dalle campagne vede superata la fase dello sfruttamento agricolo del suolo, territorio oggi che conserva ancora intatta la sua vocazione agricola-ambientale-naturalistica per il quale si può ipotizzare uno "sviluppo sostenibile" compatibile con le preesistenze storico- fisiche-geomorfologiche e integrato nel paesaggio ad alta valenza ambientale, e per quanto concerne materiali da adottare il più possibile naturali con tecnologie tradizionali e di qualità, seguendo i "segni" lasciati nel rispetto per la natura da chi ha voluto conservare intatto il territorio che le apparteneva da sempre.»;
-Considerato che, ai sensi dell'art. 138, comma 1, del decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche e integrazioni, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana e la citata Soprintendenza di settore, hanno indicato le seguenti prescrizioni, misure e criteri di gestione per l'area di cui trattasi, condivisi dalla Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici: «Considerato che l'oggetto della tutela e della pianificazione è inteso come un `area che presenta caratteristiche storiche, culturali, naturali, morfologiche ed estetiche che hanno un significato per il valore identitario del territorio, diviso in sistemi correlati tra loro, ricadenti all'interno dell'area perimetrata, è assentito il completamento, l'ampliamento parziale, il recupero, con eventuale cambio di destinazione d'uso che dovrà comunque essere compatibile con le prescrizioni contenute nel presente provvedimento e quindi congruo con le caratteristiche degli edifici di architettura agricolo-colonico-rurale per i quali si adotteranno criteri compatibili o assimilabili con quelli definiti dal decreto del Ministero per i beni e le attività culturali 6 ottobre 2005 di cui alla legge n. 378 del 24 dicembre 2003 ("Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale") e dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005 (documentazione per la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi proposti). Tutti i progetti relativi ai nuovi interventi situati all'interno dell'area di interesse paesaggistico dovranno essere compatibili con le prescrizioni contenute nel presente provvedimento. In questo caso le tipologie da adottare, per tali interventi, dovranno privilegiare uno sviluppo il più possibile "orizzontale" (sviluppo lineare) nel territorio, uniformandosi per forma, tipologia e linguaggio a quelli esistenti privilegiando un'architettura di qualità. Tutti i progetti relativi ad interventi situati all'interno dell'area di interesse paesaggistico dovranno essere compatibili con le prescrizioni contenute nel presente provvedimento. Per quanto riguarda l'assetto viario, correlato ai nuovi interventi edilizi il cui linguaggio architettonico dovrà essere ben definito ed in linea con la voca- zione rurale dell'agglomerato in esame, ci si dovrà attenere all'utilizzo e all'impiego del sistema viario esistente, saranno assentiti solo modesti e contenuti interventi che rispettino l'orografia naturale dei terreni, la loro morfologia altimetrica e dovranno essere messe a dimora alberature di "cipressi" simbolo per eccellenza della campagna toscana, su ambo i lati e di cui ne sia garantito l'attecchimento e la manutenzione nel tempo. Per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico e vegetazionale si dovrà osservare quanto segue: eventuali superfetazioni, volumi impropri o manufatti non regolari sotto il profilo urbanistico esistenti all'interno dell'area soggetta a tutela, non potranno generare nuove volumetrie ma dovranno essere demoliti e non ricostruiti (serre in struttura leggera, tettoie o manufatti precari o temporanei);
- per quanto attiene alla compagine vegetazionale e colturale è ammesso un programma di miglioramento agricolo-paesaggistico con eventuale cambio colturale, nonchè altri interventi che non alterino irreversibilmente l'assetto del territorio aperto, senza interagire con la macchia vegetazionale e il bosco, prevedendo, ove necessita, eventuali linee tagliafuoco al limitare del bosco stesso. Eventuali recinzioni dovranno essere in pali di castagno ed avvalersi di siepi sempreverdi e dovrà essere assicurato il transito della fauna selvatica per garantire l'ecosistema del comparto;
-dovranno essere recuperate e valorizzate insieme all'architettura rurale anche le architetture di opere idrauliche storiche presenti sul territorio che hanno segnato il paesaggio con emergenze quali acquedotti, edicole, fontane, vasche e vecchi sedimi di fabbricati storici recuperando anche percorsi naturalistici attrezzati per la godibilità delle emergenze in rapporto alla valenza paesaggistico;
-dovrà essere tutelato e valorizzato il sistema idraulico e gli ambiti fluviali in funzione della salvaguardia del paesaggio;
-nelle aree adiacenti a eventuali nuovi interventi edilizi saranno ammessi invasi
artificiali di aspetto naturalizzato purchè gli stessi assolvano alla funzione irrigua e antincendio e siano realizzati con le tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica;
- le coltivazioni intensive di eventuali aziende agricole e/o singoli privati, saranno assentibili nelle aree interne del vasto comparto, in maniera da restituire una immagine piuttosto contenuta e ben articolata delle aree pianeggianti o dei delicati declivi dislocati lungo la strada provinciale delle Sorgenti e la strada provinciale di Parrana S. Martino;
-nelle zone agricole è consentita la costruzione di annessi agricoli, sulla base delle indicazioni riportate nel piano strutturale e nelle norme tecniche di attuazione, dove si stabilisce la destinazione d'uso del comparto e del territorio: zone agricole con prevalente funzione rurale, e regolate dal regolamento urbanistico e dalla normativa vigente. Inoltre non saranno ammesse grandi serre con strutture reversibili e temporanee, poichè in questo caso la temporaneità assumerebbe una permanenza sul territorio in argomento. Non saranno ammesse strutture prefabbricate, materiale riflettente, latrine e/o gabinetti. Sono vietate le recinzioni in muratura;
-non saranno ammessi interventi che modifichino irreversibilmente lo stato dei luoghi, come attività di piccola e media industria anche se basilarmente legate alla vocazione silvo-pastorale e agro-rurale-zootecnica o similare ad esse della zona, e interventi la cui portata potrebbe interagire in qualche modo sul territorio;
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Risorse idriche, Parchi, Cartografia, Paesaggio, Rifiuti, Zone protette
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Amministrazione, Catasto, Certificazione, Comuni, Concessioni,
Enti locali, Protezione civile, Università
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Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
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Energia, Energie Alternative
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Costruzioni, Edilizia, Strutture, Impianti, Lavori, Materiali, Opere pubbliche,
Appalti, Contabilità, Barriere architettoniche
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Condomini Immobili Locazioni
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Aeroporti, Ferrovie, Ponti, Porti, Strade, Condutture
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Sicurezza, Prevenzione incendi, infortuni, impianti
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